L’Istituto Marcelline Tommaseo presenta Istituto Comprensivo e scuole superiori: Liceo Linguistico, Scientifico, Classico e Tecnico Economico per il Turismo

IN PUNTA DI PIEDI di Aurora Bevilacqua (4° lingue)

Concentrati. Respira. Spalle indietro, mento alto, collo lungo. Stendi i piedi e sorridi, anche se sbagli o ti fai male sorridi, vai avanti e non ti fermare mai finché sei sul palco, per nessun motivo. Assumi il controllo di te stessa, di ogni singola fibra che compone il tuo corpo, ma allo stesso tempo lasciati trasportare dalla musica come un aeroplanino di carta si affida al soffio del vento per volare via. Fragile al tatto. Immateriale alla vista. Impercettibile all’udito. Ballerina.

Che cos’è la danza se non pura magia? Che cos’è questa forma d’arte se non virtuosismo e leggerezza? La danza è un mondo peculiare, misterioso, sublime, molto distante dalla realtà che ci circonda quotidianamente ed è molto più dell’incantesimo a cui si assiste in una sera, seduti sulle poltrone di un grande teatro. È un ambiente che nessuno può comprendere realmente se non viene vissuto sulla propria pelle, è qualcosa che va oltre un plié o un battement jeté. Danza. Un termine pronunciato quasi come un soffio di assoluta libertà, dietro al quale si celano sensazioni contrastanti, sacrifici, sudore, lacrime.

“D” come determinazione e desiderio. Caratteristiche essenziali al fine di realizzarsi come danzatrice, insieme alla passione. È una strada dura, imprevedibile, colma di scogli tra i quali, col tempo, si impara a destreggiarsi. Lei lavora duramente, ma non è mai abbastanza. Lei aspira ad ottenere il ruolo principale tanto ambito e conteso, ma fino a poche ore prima dello spettacolo nulla è deciso. Lei desidera ballare, solo ballare, ma un piccolo infortunio può costare caro. Lei, alimentata dalla forza del suo più grande sogno, procede sempre a testa alta, in punta di piedi lungo quel cammino impetuoso, senza mai fermarsi, bramando alle soddisfazioni più lontane.

“A” come arte. Si provi a chiedere a qualunque ballerina se la danza è uno sport, lei risponderà sempre negativamente. Essa non consiste solo nel movimento del corpo accompagnato dalle dolci note musicali di un’orchestra. Quando si balla si trasmettono emozioni irripetibili, provenienti dal profondo dell’anima. Un ballerino raggiunge il vero successo quando riesce a trasmettere al pubblico ciò che lui prova danzando.

“N” come narcisista. Ogni danzatrice ama se stessa e il suo corpo, ma è buffo come ciò sia in contrasto con il suo comportamento. Lei, creatura vulnerabile, spende le sue intere giornate a guardarsi a quello specchio, quell’oggetto che le è tanto amico quanto acerrimo rivale. L’immagine riflessa delle sue linee non sarà mai adeguata per lei, inguaribile perfezionista. Lei adora osservare la sua ombra volteggiante, ma allo stesso tempo è costantemente insoddisfatta.

“Z” come zitta. La danza non richiede l’utilizzo della parola, poiché è tutto racchiuso nel linguaggio sfuggente del più umile dei gesti. Certe emozioni, se non vengono esplicitate dalla lingua, conservano la loro natura più intima.

“A” come amore. Perché la danza, in quanto arte, è una delle forme più belle di amore.

Aurora Bevilacqua (4° lingue)

 IN PUNTA DI PIEDI, PAGG.10 - 11, QRCODE ANNO XIV N.2 FEBBRAIO 2019





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