Il cortometraggio della 3^ classico-scientifico per il "Premio Gavioli"
Il CINEMA - "E’ incontro di idee, è stimolo di conoscenze, è possibilità di creare, il cinema è emozione sempre. Il cinema è uno strumento che riesce a scavare e a incidere profondamente sulla sfera emotiva dei giovani spettatori, a farli ridere, piangere, sognare, amare, aiutandoli a riconoscere meglio le proprie emozioni.
Il cinema non riproduce semplicemente la realtà, ma la reinventa, contribuendo a costruire l’identità di ciascuno. Incide sulla creazione dell’immaginario, aiuta ad esplorare, sentire, guardare in modo diverso, a volte nuovo, lo spazio vicino e lontano."
Rotary Club – Distretti 2041 e 2042
“Non servono parole per…”, questo il titolo del cortometraggio realizzato dalla 3^ classico-scientifico dell’Istituto Marcelline Tommaseo in occasione della partecipazione all’edizione 2015-2016 del “Premio Gavioli”. Il concorso, giunto alla sua undicesima edizione, è riservato agli studenti delle Scuole Medie Superiori e prevede la realizzazione di un cortometraggio a tema. Nato come progetto pilota dei Rotary Club - distretti 2041 e 2042, con l’obiettivo di invitare le nuove generazioni a rafforzare le loro competenze e ad allargare i loro orizzonti culturali, è stato poi istituito ufficialmente ed associato a Roberto Gavioli, per mantenere vivo e omaggiare il ricordo di un grande regista.
Un’occasione utile per indurre i giovani a recuperare il piacere della scrittura e a lavorare in gruppo.
Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è stato IL DONO. A tutti gli studenti della classe 3^ classico-scientifico è stato chiesto di descrivere un soggetto aderente al tema e di proporlo ai compagni di classe. A seguito della selezione del miglior soggetto secondo una giuria interna e l’approvazione da parte del Rotary Club, il lavoro è stato trasformato prima in sceneggiatura, a cura di Martina Tosana, poi illustrato. Simone Damiani e Chiara Ferrari, nel ruolo di registi, dopo due giornate di formazione con esperti del settore messi a disposizione dal Club, hanno costituito una troupe, il cast degli attori e hanno dato inizio alle riprese.
Qui di seguito vi proponiamo una breve intervista a coloro che hanno tenuto le redini del progetto: Martina e Simone.
- Com’è stata gestita la candidatura per la partecipazione al concorso?
Simone e Martina: La candidatura al concorso è stata gestita interamente dalla nostra prof. Paola Zanchi, che ci ha proposto il progetto a cavallo della Notte Bianca del liceo Classico.
- Com’è nata la vostra idea?
Simone: A questa domanda lascerò rispondere la mia compagna e autrice del soggetto Martina. Io personalmente più che alla nascita dell’idea ho partecipato alla sua evoluzione, al suo completamento se così si può dire; ovviamente non sono stato da solo, ma con l’aiuto della mia co-regista Chiara Ferrari e di tutta la classe siamo riusciti a creare quello che tutti hanno potuto vedere.
Martina: Ho cercato di pensare cosa avrei voluto vedere una volta seduta in teatro. Non violenza, non tristezza, non banalità. Amore vero, difficile, controverso, ma sincero.
- Avete scoperto una nuova passione tramite questa esperienza o era già presente e l’avete solo sviluppata?
Simone: Beh onestamente non avevo mai pensato al lavoro che ci fosse dietro un film, questa esperienza mi ha davvero aperto gli occhi, non avrei mai pensato ci volesse così tanto lavoro per 7 minuti di corto, eppure il lavoro è stato quel che è stato: lungo, stancante, meticoloso… ma alla fine devo dire che ne è valsa la pena. Riguardo alla passione beh, lo rifarei di certo, è un lavoro che dà molte soddisfazioni, ma onestamente non potrei pensarlo come un lavoro.
Martina: Non avevo avuto esperienze passate, se non amatoriali nella fotografia. Mi piacerebbe avere una seconda opportunità.
- Da quante persone è stato composto il team di lavoro e il cast di attori e come sono stati selezionati?
Simone e Martina: Il team di lavoro essenzialmente era composto da tutta la classe, tutti hanno fatto qualcosa e hanno dato il loro contributo, anche questo ha reso questa esperienza memorabile, il fatto di averci unito tutti attorno a un obbiettivo comune. Il cast di attori è stato scelto collegialmente principalmente in base alla capacità di esprimere emozioni con poche parole o gesti, essenzialmente quello su cui puntava il nostro corto sin dall’inizio.
- Quanto tempo avete dedicato a questo progetto? Quanto ci è voluto per girare le scene?
Simone e Martina: Il progetto ha richiesto davvero tanto tempo e fatica, ci è stato proposto a Novembre e si è concluso ufficialmente con la presentazione del corto a inizio Giugno. I mesi di fuoco sono stati Aprile e Maggio, eravamo un po’ alle strette con i tempi ed era chiusura di quadrimestre quindi dovevamo muoverci tra progetto e scuola passando giornate intere a organizzarci. Le scene sono state girate tutte in un giorno, con una tabella di marcia molto serrata dovuta al fatto che la maggior parte delle scene andassero girate su un treno che non aspettava noi per partire. Successivamente abbiamo dedicato un’altra giornata al montaggio. In entrambi i giorni siamo stati supportati da tecnici professionisti.
- Quali capacità e competenze pensate di aver maturato grazie a questo progetto?
Simone: Grazie a questo progetto credo di aver migliorato le mie abilità organizzative e relazionali, inoltre (e credo sia la cosa più bella) ho rinforzato molto di più il legame con la mia classe.
Martina: La difficoltà maggiore è stata individuare gli strumenti per trasferire quanto immaginato sulla scena senza che alla fine…risultasse un altro film! Trasmettere al team di lavoro ed agli attori dove volevo arrivare e con quali strumenti arrivarci, mi ha portato a relazionarmi con loro in un modo nuovo, che credo abbia fatto maturare tutti.
